Nel “Il mondo interiore del trauma” Kalsched affronta il tema del trauma psichico descrivendone le dinamiche con cui questo struttura il mondo psichico. Nella sua opera successiva, “il trauma e l’anima”, l’autore si focalizza maggiormente sulle possibilità trasformative di uno stato di profonda sofferenza, per mezzo di un intervento psicoterapeutico specifico. Kalsched intende per trauma “ogni esperienza che causa al bambino una sofferenza o un’angoscia psichica intollerabile … [che] … sopraffà i meccanismi di difesa consueti”. La natura del trauma può variare da quella più conclamata dell’abuso, ai silenziosi “traumi cumulativi”, così concepiti da M. Khan (1979), alle angoscianti ed impensabili deprivazioni infantili (Winnicott 1963) che si caratterizzano con una “angoscia di disintegrazione” (Khout 1977).

Nella sua prima opera, Kalsched svolge questo tema articolando descrizioni cliniche e commenti teorici, partendo dall’esplorazione della fenomenologia della figura “demonica”. Figura demonica in quanto ha l’effetto di dividere il mondo interiore, personizzando le difese dissociative psichiche. Figura che svolge una funzione dis-integrante antitetica a quella simbolica1.

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