Orfeo, (iglio del re tracio Eagro e della Musa Calliope, è descritto come il più celebre poeta e musicista mai esistito. Si narra che, con la lira donatagli da Apollo e che di cui le Muse gli avevano mostrato l’arte, non soltanto egli ammansisse le belve ma potesse far muovere anche gli alberi e i massi. In seguito alla spedizione al (ianco degli Argonauti, aveva sposato la Driade Euridice e si era stabilito presso i Ciconi, selvaggi abitatori della Tracia. Un giorno, mentre passeggiava nei pressi di Tempe, nella vallata del (iume Peneo, Euridice si era però imbattuta in Aristeo che aveva cercato di usarle violenza. La donna, nel tentativo di fuggire, aveva calpestato un serpente che l’aveva morsa uccidendola1. Orfeo discende dunque nel Tartaro per riportarla in vita.

Cosı̀ Euridice che era ancora “tra le ombre recenti” viene richiamata; Orfeo deve però accettare un patto: quello di non volgersi indietro a guardare la donna (inché non fosse uscito dalla valle infernale. Giunto a poca distanza dalla super(icie, Orfeo si volta e la moglie immediatamente scompare, senza un lamento, perita “di duplice morte”, per non fare mai più ritorno.

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